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L’essenza del Romanticismo non è illustrare la storia ma riviverla emozionalmente coinvolgendo lo spettatore. Giovanni Carnovali, detto il Piccio, comprende bene questa definizione e la trasporta con grande abilità nella Pala di Agar (1828 c.a).
👨🏾🎨 Definito un enfant prodige, il più promettente tra gli allievi di Giuseppe Diotti in Accademia Carrara, l’artista realizza quest’opera poco più che ventenne. L’accoglienza della Pala non è entusiasta soprattutto perché essa si distacca notevolmente dall’approccio pittorico più tradizionale delle opere di Appiani, Diotti e Camuccini coesistenti nella Cappella del Rosario. Il soggetto biblico Agar, la schiava di Sara moglie di Abramo, è animato da pennellate morbide e vaporose, da toni caldi e spumeggianti che conferiscono dinamicità ai panneggi e armonia ed equilibrio all’azione dei personaggi.